Apologia dell’anno pari senza le Olimpiadi estive: dieci grandissimi momenti di sport del 2014
i Marco Mongelli e Luca San Mauro
Come l’anno scorso abbiamo selezionato i dieci momenti sportivi più significativi dell’anno, un momento per dieci sport diversi. Non c’è il calcio.
Ci sono tante emozioni, alcune intense e imprevedibili, altre perfettamente prevedibili, e anzi studiate, ma ugualmente intense. Com’è ovvio le scelte sono idiosincratiche, e com’è altrettanto ovvio pretendono di avere un’ingiustificata normatività.
Enjoy!
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Conoscendoci, e conoscendo le nostre preferenze sportive, possiamo garantirvi che Olimpiadi con più neve e meno Putin si sarebbero aggiudicate buona parte dello spazio di questo post. E invece, per quanto riguarda Sochi 2014, ci limitiamo a tre sole cartoline.
BIATHLON
Sochi 2014: Biathlon, 10 km sprint maschile
Krasnaja Poljana, 8 febbraio 2014
Lo “yes” di Bjoerndalen alla vista del suo tempo
Pur non essendosi ancora incontrati – sarebbe avvenuto parecchio più tardi – all’altezza storica di Salt Lake City 2002, i due autori di questo post se ne andavano a scuola tutti orgogliosi della loro pronuncia di Ole Einar Bjoerndalen, la leggenda (dizione e nozionismi gentilmente offerti da Franco Bragagna). Bjoerndalen, norvegese, classe 1974, è semplicemente il più grande di tutti i tempi con fucile in spalla e sci ai piedi. Solo a Salt Lake City, così raccontavamo a parenti e compagni di classe, ha vinto quattro medaglie d’oro. A Sochi ne sono bastate due per farne l’atleta più medagliato della storia delle Olimpiadi invernali. Quella che segnaliamo qui è quella individuale, nella 10km sprint. Alla partenza, Ole ha quarant’anni compiuti. E questo aggiunge l’ennesimo record: nessuno, dopo i quarant’anni, aveva mai vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali. In questo video, Ole spiega come si supera la crisi dei quarant’anni: dormendo in camper, mangiando salsicce, camminando in equilibrio su fili elastici. Insomma, nel solito modo. “Crisi, quale crisi?”.
Ah, e se ancora non siete a parte dell’ormai notissimo segreto, questa è l’occasione per rimediare: il biathlon è uno sport straordinario. Tattico, coinvolgente e tesissimo.
PATTINAGGIO DI VELOCITÀ
Sochi 2014: Pattinaggio di velocità, inseguimento a squadre maschile
Sochi, 22 febbraio 2014.
Lo strapotere olandese nell’inseguimento a squadre, e in tutto il resto
Il giornalismo americano – secondo un tipico misto fra tecnicismo e informalità – chiama “dinastie” quelle squadre che hanno dominato a lungo, e con sfacciata supremazia, il proprio sport. Esempi di scuola sono la Nazionale Sovietica di Hockey, che dal ‘63 al ‘90 è andata a medaglia in ogni competizione internazionale a cui ha partecipato, o la Nazionale Americana di Basket che, su 17 partecipazioni olimpiche, ha vinto 14 ori. Ora, è ovvio che l’esistenza stessa di una dinastia è favorita dai vari gap di interesse e partecipazione che hanno gli stessi sport in nazioni differenti, e però parte del fascino delle dinastie dipende appunto da una certa fungibilità di coloro che le animano: cambiano gli atleti, ma i risultati no.
Il dominio dell’Olanda nel pattinaggio di velocità è un altro ottimo esempio. Esaurita l’opposizione di poche altre nazioni (e, per una brevissima stagione, perfino quella dell’Italia: do you remember Enrico Fabris?), a Sochi la storica supremazia dei Paesi Bassi nell’anello di ghiaccio ha toccato un nuovo massimo: 23 medaglie prese sulle 36 complessive, con medaglie in letteralmente ogni singolo evento. E – cosa ancora più incredibile – per ben quattro volte l’intero podio è stato olandese. L’uomo copertina, se proprio ne cercate uno, è Sven Kramer, campione olimpico dei 5000 metri (come già a Vancouver), e detentore del record mondiale dei 5000 e dei 10000. Fra tutti gli “olandesi volanti” che i cronisti sportivi appioppano in giro – se hai passaporto olandese è sufficiente che qualcuno ti abbia visto corricchiare per sbaglio dietro un autobus per beccarti l’etichetta – è forse quello che merita il titolo più di tutti. Qui una ricostruzione Lego.
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Sochi 2014: Slittino uomini
Sochi, 9 febbraio 2014.
Il podio di Zöggeler
Che vuoi dire del cannibale Armin Zöggeler, slittinista? Niente,
appunto. Quindi beccatevi il video della sua medaglia di bronzo di
Sochi, la sesta medaglia (due ori, un argento e tre bronzi) in sei
Olimpiadi diverse. Sei medaglie nella stessa disciplina in sei edizioni
consecutive dei giochi. Nessuno – nella storia di ogni sport – aveva mai
fatto altrettanto.